Fino a qualche tempo fa ad una donna con problemi di osteoporosi si consigliava, per coprire il fabbisogno aumentato di calcio, di assumere molti latticini. Oggi si è visto che, per la prevenzione dell’osteoporosi, oltre all’apporto di calcio è fondamentale un corretto apporto di Vitamina D, un’adeguata assunzione di altri minerali come magnesio e potassio e di vitamina K, una limitazione nell’assunzione di sodi e un’attività fisica adeguata.
Per quanto riguarda il calcio, si è visto che un eccessivo apporto di latticini è invece controindicato nella prevenzione e cura dell’osteoporosi: latte e derivati, infatti, se è pur vero che contengono molto calcio, contengono però anche sodio, proteine animali e hanno un PRAL elevato, cioè un carico renale potenziale acido elevato. Avendo quindi la tendenza di sbilanciare il ph verso valori più acidi, costringono il nostro organismo a “prelevare” calcio dall’osso per tamponare quest’acidità e mantenere l’omeostasi. La letteratura scientifica oggi ci suggerisce che una dieta con apporto eccessivo di latticini favorisce l’osteoporosi e la perdita di calcio dall’osso, aumentando, ad esempio, il rischio di fratture nelle donne dopo la menopausa.
Altre fonti di calcio altamente biodisponibili sono le acque: nelle donne in menopausa o a rischio osteoporosi è raccomandabile l’assunzione di acque bicarbonato-calciche, acque con apporto in calcio di almeno 150 mg/l. L’assunzione di 2 litri di acqua ricca in calcio ci permette già di assumere almeno 300 mg di calcio al giorno (il fabbisogno giornaliero è tra gli 800 e i 1000 mg/die). Il calcio è contenuto anche nella frutta secca, in particolare nelle mandorle, ma anche in alcuni tipi di verdura e frutta, ad esempio cavolfiore, broccolo, arance e i legumi (ceci, fagioli, soia, lenticchie). Molto ricchi in calcio sono i semi oleosi, in particolare i semi di sesamo e la tahini, i semi di chia e canapa.