Attività

La dott.ssa Annalisa Rossato si occupa di consulenze dietistiche individuali personalizzate, percorsi per specifiche fasce d’età o esigenze nutrizionali, elaborazione di diete su prescrizione del medico, incontri e percorsi di gruppo, counseling nutrizionale.

La dott.ssa Annalisa Rossato effettua consulenze dietistiche personalizzate presso i propri studi.

Il primo incontro prevede:

  • Una valutazione nutrizionale e dietetica
  • La stima dell’introito alimentare e dei fabbisogni energetici
  • Rilevazione dei valori antropometrici: peso, altezza e misurazione delle circonferenze corporee
  • Una valutazione della composizione corporea attraverso impedenziometria: stima di massa grassa, massa magra, massa muscolare, idratazione. Valutazione dello stato nutrizionale
  • La definizione degli obiettivi del programma alimentare

Viene poi concordato il programma alimentare che, a seconda della valutazione effettuata, può essere un programma di educazione alimentare o una specifica dietoterapia, con prescrizione del medico curante.

Vengono effettuati degli incontri periodici, con cadenza quindicinale, per valutare l’efficacia del programma e approfondire le tematiche utili al raggiungimento degli obiettivi predefiniti.
Periodicamente viene ripetuto l’esame della impedenziometria per monitorare e valutare i cambiamenti della composizione corporea.

Cosa portare alla prima visita dietistica

  • La prescrizione in semplice carta bianca del proprio medico di base ( o medico specialista ) per “consulenza dietistica” o “trattamento dietetico”, specificando eventuali patologie per le quali la dieta possa essere utile. Vedi esempio (link a Fac-simile prescrizione)
  • Eventuali esami o documentazione medica dell’ultimo anno


La dott.ssa si occupa di:

  • Sovrappeso e obesità
  • Magrezze
  • Analisi della composizione corporea
  • Alimentazione per sportivi
  • Alimentazione in gravidanza
  • Educazione alimentare
  • Sovrappeso in età infantile
  • Diete per specifiche patologie, su prescrizione del medico
  • Alimentazione vegetariana e vegana

PREMESSE

Secondo l’indagine “Okkio alla salute – Promozione della salute e della crescita sana dei bambini della scuola primaria” in Italia la prevalenza di sovrappeso ed obesità è risultata molto elevata:

  • 23,6% dei bambini sovrappeso 
  • 12,3% obeso

Più di 1 bambino su 3, dunque, ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età; si stima di più di 1 milione di bambini tra i 6 e gli 11 anni in sovrappeso o obesi in Italia.

L’indagine è stata sviluppata nell’ambito del “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, coordinato dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (CNESPS) dell’Istituto superiore di sanità (ISS). Lo scopo di tale indagine è stato quello di fornire dati epidemiologici sullo stato ponderale, le abitudini alimentari e l’attivitàfisica nei bambini delle scuole primarie (6-11 anni).

ABITUDINI ALIMENTARI DEI BAMBINI
L’indagine ha permesso di raccogliere informazioni sulle abitudini alimentari dei bambini. In particolare , si è riscontrato che:

  • l’11% dei bambini non fa colazione
  • il 28% la fa in maniera non adeguata
  • l’82% fa una merenda a scuola qualitativamente non corretta
  • il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano giornalmente frutta e verdura
  • solo il 2% dei bambini supera le quattro porzioni giornaliere
  • il 41% dei bambini beve ogni giorno bevande zuccherate, e il 17% più di una volta al giorno

L’ATTIVITA’ FISICA

  • 1 bambino su 4 non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine
  • solo 1 bambino su 10 ha un livello di attività fisica raccomandato per la sua età
  • 1 bambino su 2 trascorre più di due ore al giorno davanti alla televisione o ai videogiochi

 

Fattori di rischio per l’eccesso ponderale in età evolutiva

Tra i fattori di rischio principalmente coinvolti con l’eccesso ponderale nell’età evolutiva vi sono, oltre ai fattori genetici predisponenti, le cattive abitudini alimentari, un’alimentazione sempre più ricca in zuccheri semplici e grassi, con un alto consumo di merendine, snack salati, fuori pasto, bevande zuccherate, uno stile di vita sempre più sedentario, che molto spesso i bambini ereditano dai genitori. Infatti, in presenza di entrambe i genitori sovrappeso o obesi, la percentuale media di ragazzi con eccesso ponderale sale al 34 % (Fonte: “Eccesso di peso nell’infanzia e nell’adolescenza” S.Brescianini – Istituto Superiore di Sanità-, L.Gargiulo -Istat-, E.Gianicolo -Istat- Convegno Istat, settembre 2002)

Studi su gemelli e su bambini adottati hanno stabilito che l’importanza della  predisposizione genetica può spiegare fino al 70% ( mediamente il 40% ) della variabilità ponderale nella popolazione di riferimento.

Conseguenze dell’obesità in età evolutiva

Nell’età evolutiva, alle classiche conseguenze negative che l’obesità ha sulla salute, si aggiungono anche conseguenze psicologiche. Infatti, i bambini con eccesso ponderale possono sentirsi a disagio e vergognarsi, fino ad arrivare ad un vero rifiuto del proprio aspetto fisico con il rischio di perdere l’autostima e sviluppare un senso di insicurezza, che li può portare all’isolamento e all’autoesclusione dalle normali attività ludiche con i coetanei: escono meno di casa, stanno più tempo davanti alla televisione, instaurando un circolo vizioso di inattività, che li porta ad una iperalimentazione reattiva.

Conseguenze dell’obesità nell’età evolutiva:

PRECOCI TARDIVE
Problemi respiratori Obesità nell’età adulta
Problemi osteo-articolari Predisposizione a malattie cardiovascolari
Disturbi dell’apparato digerente Predisposizione a malattie muscolo-scheletriche
Problemi psicologici Predisposizione a malattie metaboliche
Sindrome ipocinetica Predisposizione allo sviluppo di neoplasie in età adulta
Sviluppo di disturbi del comportamento alimentare

Visto l’emergente problema dell’eccesso ponderale nell’età infantile, risulta indispensabile che i professionisti del settore mettano appunto protocolli di lavoro specifici per questa fascia d’età, che tengano in considerazioni tutti i fattori coinvolti nel problema: fattori biologici, sociali-relazionali, comportamentali e psicologici.

 

Secondo la CONSENSUS SINUPE ( Società Italiana di Nutrizione Pediatrica) sulla “Terapia dietetica dell’obesità essenziale in età evolutiva”:

 “Per ottenere un corretto e duraturo rapporto tra peso e statura, il programma terapeutico deve riuscire a modificare in modo radicale le abitudini nutrizionali e di vita del bambino e della sua famiglia con una vera e propria azione educativa.

Il coinvolgimento e la collaborazione di tutta la famiglia, infatti, sono presupposti  fondamentali per il successo della terapia impostata (1, 2).

I dati riportati in letteratura dimostrano inoltre che, per ottenere risultati a lungo termine, è necessario un intervento qualificato, impegnativo e costante (3-6).

Il monitoraggio clinico nel tempo è indispensabile per valutare l’adeguatezza dell’approccio terapeutico prescelto e per guidare eventuali modificazioni.”

 BIBLIOGRAFIA

  1. Golan M,WeizmanA, Apter A, Fainaru M. Parents as the exclusive agents of change in the treatment of childhood obesity. Am J Clin Nutr 1998; 67(6),1130-5
  2.  Golan M, Fainaru M, Weizman A. Role of behaviour modification in the treatment of childood obesity with the parents as the exclusive agents of change. In J Obes 1998; 22(12):1217-24
  3.  Gruppo di Studio dell’Obesità della Sociatà Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) (Coordinatore P.Brambilla). Standard di assistenza per la prevenzione e cura dell’obesità infantile. RIP (IJP) 1999;25:222-224
  4.  Epstein LH, Valoski A, Wing RR, McCurley J. Ten-year follow-up of behavioral, family-based treatment for obese children. JAMA 1990;264(19):2519-23
  5.  Epstein LH, Valoski A, Kalarchian MA, McCurley J. Do children lose and maintain weight easier than adults: a comparison of child and parent weight changes from six months to ten years. Obes Res 1995;3(5):411-417
  6.  Schwingshandl J, Borkestein M. Changes in lean body mass in obese children during a weight reduction program: effect on short term and long term outcome. In J Obes 1995; 19(10):752-755

 

Nell’approccio all’obesità/sovrappeso infantile è importante:

  • utilizzare un linguaggio ed una metodologia appropriati per l’età del bambino
  • educare ad un corretto stile di vita senza far sentire il bambino penalizzato, ma coinvolgendolo attivamente, anche con la modalità del gioco, nel processo di cambiamento
  • coinvolgere la famiglia nel processo di cambiamento: un intervento indirizzato solo al bambino sarebbe fallimentare, visto che in questa fase della vita il bambino è ancora strettamente dipendente  dal sistema famiglia. I familiari diventano collaboratori fondamentali nel processo di cambiamento

 

PERCORSO PROPOSTO DALLA DOTT.SSA ROSSATO

Per i bambini di età compresa tra i 6 e 14 anni è previsto uno specifico percorso che comprende:

I° INCONTRO:

Valutazione delle abitudini alimentari e motorie, analisi dell’accrescimento staturo-ponderale, valutazione dello stato nutrizionale e della composizione corporea. Alla fine di questo primo incontro si concorda con il bambino e si spiega anche ai genitori il programma.

Sono previsti poi degli incontri con frequenza quindicinale con il bambino e degli altri incontri dove la dietista vedrà separatamente i genitori del bambino.

INCONTRI CON IL BAMBINO:

Durante gli incontri periodici vengono affrontate diverse tematiche per portare gradualmente il bambino a modificare le proprie abitudini alimentari e modificare eventuali comportamenti scorretti. Durante ogni incontro verrà utilizzato e consegnato del materiale informativo, di gioco e degli strumenti di lavoro appropriati per ogni età. In questo modo il bambino è educato al cambiamento attraverso la metodica del gioco e della sperimentazione; diventa parte attiva del processo di cambiamento; è stimolato a fare, a mettersi in gioco, non è penalizzato da una rigida dieta prescrittiva.

INCONTRI CON I GENITORI:

La dietista segue i genitori in incontri separati, proprio per non far sentire il bambino “sotto giudizio”,  non influenzarlo con la presenza della famiglia e responsabilizzarlo. E’ importante che la famiglia venga seguita e ascoltata; che possa esporre le proprie domande, dubbi e perplessità. In questo modo i genitori ricevono preziosi consigli su come poter aiutare il proprio figlio a modificare quei comportamenti che lo hanno portato al sovrappeso e diventano parte importante del percorso.

Modificare le proprie abitudini alimentari e intraprendere un percorso dietetico non è utile solo quando si ha l’obiettivo di dimagrire: curare la nostra alimentazione ci permette, infatti, di migliorare il nostro stato di salute, fare prevenzione e la dieta risulta fondamentale nella terapia di alcune patologie.

La dott.ssa Rossato segue anche diete per specifiche patologie, sempre su prescrizione del medico di base. La prescrizione del medico deve specificare la patologia per la quale è necessario il trattamento dietetico

Si trattano dietoterapie per:

  • diabete tipo 1 e 2
  • dislipidemie (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia) e sindrome metabolica
  • iperuricemia e gotta
  • disordini metabolici
  • reflusso gastroesofageo, gastrite, colite, stipsi, colon irritabile, malattie infiammatorie croniche intestinali
  • patologie epatiche
  • patologie renali
  • intolleranze (celiachia ed intolleranza al lattosio)
  • disturbi del comportamento alimentare

La valutazione della composizione corporea permette di misurare i diversi componenti che costituiscono il corpo. Il nostro organismo, infatti, è composto da 2 grandi compartimenti: la massa magra e la massa grassa. A sua volta la massa magra è costituita dalla massa muscolare, il patrimonio osseo e l’acqua. La sola misurazione del peso corporeo, quindi, risulta una metodica veloce e semplice, ma insufficiente ad avere indicazioni riguardo lo stato nutrizionale di una persona. Per capire questo, basta pensare ad un atleta di alto livello o ad un body-builder: il suo peso sarà molto elevato, ma non potremmo certo definirlo in sovrappeso o obeso poiché gran parte del suo peso corporeo sarà costituito da massa muscolare!

La valutazione della composizione corporea può essere eseguita con varie metodiche; le più utilizzate sono:

  • Plicometria: attraverso il plicometro è possibile misurare lo spessore di grasso sottocutaneo e risalire alla percentuale totale di massa grassa dell’organismo
  • La bioimpedenza BIA: metodica semplice e veloce, ma molto utile e precisa nella valutazione dello stato nutrizionale. Permette di monitorare la percentuale di massa grassa e massa magra, la massa muscolare e lo stato di idratazione del soggetto.
  • Dexa: tecnica radiografica che permette di valutare le componenti corporee del tessuto adiposo, osseo e muscolare. Metodica precisa, ma poco accessibile e molto costosa

Le circonferenze corporee: la misurazione di questi dati antropometrici può essere utilizzata per valutare la crescita dell’individuo, la distribuzione del grasso sottocutaneo ed il rischio cardiovascolare

L’analisi della composizione corporea è utile, quindi, nel:

  • avere informazioni più precise rispetto al semplice rapporto peso/altezza ( BMI ) di una persona;
  • individuare quali obiettivi porsi, stimare un peso corporeo sano e raggiungibile;
  • monitorare la qualità del dimagrimento o le variazioni della composizione corporea in relazione a processi fisiologici ( crescita, gravidanza, invecchiamento ), cambiamento delle abitudini alimentari, pratica di sport o stati di malattia.

La dott.ssa Rossato effettua presso il suo studio l’analisi della composizione corporea attraverso la misurazione dei parametri antropometrici di peso, altezza e circonferenze corporee e attraverso l’esame della Bioimpedenza BIA.

A chi può essere utile questa valutazione?

  • Persone in sovrappeso/obese
  • Persone che vogliono migliorare il proprio stato nutrizionale
  • In previsione di una gravidanza
  • Menopausa o invecchiamento
  • Sportivi; atleti che vogliono migliorare la propria performance
  • Persone in crescita
  • Persone che hanno avuto un dimagrimento
  • Variazioni dello stato nutrizionale in seguito a malattia

L’esame è veloce, semplice e indolore, non ha particolari controindicazioni.

Percorso multidisciplinare per la perdita di peso e il riequilibrio delle abitudini alimentari.

Il percorso prevede:

  • Consulenza dietistica individuale: valutazione nutrizionale e dietetica, analisi della storia del peso, stima dei fabbisogni energetici, valutazione dello stato nutrizionale e della composizione corporea attraverso impedenziometria, definizione degli obiettivi del programma. Viene poi concordato ed elaborato il programma alimentare più adatto alle esigenze della persona
  • Controlli dietistici periodici, con cadenza quindicinale, per valutare l’efficacia del programma e approfondire le tematiche utili al raggiungimento degli obiettivi predefiniti. Periodicamente viene ripetuto l’esame della impedenziometria per monitorare e valutare i cambiamenti della composizione corporea
  • 3 Colloqui di sostegno, gli incontri avranno lo scopo di sostenerti nel raggiungere l’obiettivo e lavorare sulla tua motivazione al cambiamento, sviluppando un percorso in relazione alle tue personali esigenze e difficoltà.
    Ti aiuterò a riconoscere i comportamenti e le emozioni che impattano sul comportamento alimentare, che possono spingerti ad abbandono il programma di perdita di peso prima della sua conclusione o di farti ritornare alle vecchie abitudini alimentari, con il risultato che il peso perduto viene velocemente recuperato.
    Ti aiuterò a riconoscere le emozioni e i comportamenti che possono influenzare il rapporto con il cibo per imparare ad essere più consapevole del tuo comportamento alimentare.

Questo percorso permette di affrontare la perdita di peso con un approccio più completo, sia sul piano fisico-biologico, con un’alimentazione corretta ed un adeguato livello di attività fisica, ma anche sul piano motivazionale e psicologico.
In questo modo si riesce ad affrontare il problema del peso e del rapporto con il cibo a 360°, in tutte le sue sfaccettature e il paziente è guidato ed accompagnato nel suo personale percorso di cambiamento.

Gli incontri saranno gestiti da:

dott.ssa Annalisa Rossato – Dietista.
Si occupa di dietetica ed alimentazione specifica per sovrappeso/obesità, sovrappeso in età infantile, disturbi del comportamento alimentare, gravidanza, allattamento, diete vegetariane, nutrizione dello sportivo, dietoterapia per specifiche patologie.

dott.ssa Lisa Dolcetti – Psicologa e Psicoterapeuta
Psicologa – Psicoterapeuta. Lavoro presso il mio studio prevalentemente in ambito clinico con adulti, adolescenti, coppie e famiglie. Collaboro con Annalisa Rossato per ciò che riguarda i disturbi alimentari

Per informazioni e appuntamenti:
dott.ssa Annalisa Rossato: Telefono: 3389577308
annalisa.rossato@libero.it www.dietistarossato.it

dott.ssa Lisa Dolcetti:
Telefono: 3891511042
info@lisadolcetti.com
www.lisadolcetti.com

Il problema dell’eccesso di peso è in continuo aumento e le strategie per il calo ponderale sono molteplici, ma non esiste ancora un protocollo standard riconosciuto per il trattamento di sovrappeso e obesità, che, di conseguenza, è lasciato al singolo professionista.

Non esiste un metodo che vada bene per tutti, perchè ognuno di noi è diverso e ha caratteristiche biologiche, psicologiche e relazionali diverse. E’ per questo motivo che per alcune persone la dieta prescrittiva va bene, per altre no.

Molte persone trovano difficoltà nel seguire un piano alimentare e, dopo aver fatto molti tentativi dimagranti, perdono la fiducia in loro stesse, credendo di “non essere in grado”, di “non avere la forza di volontà necessaria”, quando magari il problema non sono loro, ma è il metodo che non va bene per loro!

Per queste persone la dott.ssa Rossato ha messo appunto uno specifico programma “Dimagrire senza dieta”.

In questo percorso, il professionista diventa un “coach”, per utilizzare un termine molto di moda in America: il diet-coach è una sorta di “allenatore”, che segue il paziente nel percorso dimagrante, lo aiuta ad affrontare difficoltà ed ostacoli di tutti i giorni, rinforza la sua motivazione ( o lo aiuta a ritrovarla! e lo accompagna passo dopo passo nel percorso del cambiamento.

Non, quindi, uno schema alimentare da seguire, ma un percorso di educazione per la gestione del peso corporeo.

In cosa consiste il percorso

Il percorso prevede un primo incontro durante il quale viene effettuata:

  • Una valutazione nutrizionale e dietetica
  • Un’analisi della storia del peso
  • La stima dell’introito alimentare e dei fabbisogni energetici
  • Rilevazione dei valori antropometrici: peso, altezza e misurazione delle circonferenze corporee
  • Una valutazione della composizione corporea attraverso impedenziometria: stima di massa grassa, massa magra, massa muscolare, idratazione. Valutazione dello stato nutrizionale
  • La definizione degli obiettivi del programma

Al termine del primo incontro vengono date alcune indicazioni alimentari su come modificare alcune abitudini, ma il lavoro principale viene fatto negli incontri periodici successivi.

Incontri periodici:

Gli incontri vengono effettuati, in genere, ogni 15 giorni e ogni volta vengono affrontate specifiche tematiche allo scopo di “allenare” il paziente ad una normalità alimentare e motoria, che lo porti a perdere e mantenere il peso.

Ad ogni incontro vengono utilizzati specifici strumenti di lavoro; alcuni degli argomenti trattati sono: la preparazione dei pasti, le tecniche di cucina, la spesa, la gestione dei pasti fuori casa e delle situazioni “ a rischio”, il rapporto emozioni e cibo, etc..

Il paziente, quindi, “impara a dimagrire” o meglio “impara a gestire il proprio peso corporeo”: non segue una dieta, uno schema alimentare, ma diventa autonomo e consapevole delle proprie scelte e del proprio stile di vita!

A chi è rivolto

Il percorso è rivolto a tutti coloro che vogliono riequilibrare il proprio peso corporeo, migliorare il proprio stile di vita e il proprio benessere.

Che tipo di percorso

Incontri di gruppo per il riequilibrio del peso corporeo, organizzati e coordinati dalla Dietista Annalisa Rossato. Lo scopo degli incontri è quello di informare ed educare ad un corretto stile di vita. Sono previsti momenti di educazione nutrizionale, dietetica e comportamentale, spazi di riflessione e opportunità di confronto e scambio di idee con gli altri e con il professionista. Vengono fornite non solo nozioni teoriche, ma anche strategie, tecniche comportamentali utili alla buona gestione del peso corporeo: il tutto elaborato e discusso in gruppo, coinvolgendo i partecipanti attraverso una didattica attiva. Il gruppo, quindi, viene seguito, sostenuto e accompagnato nel processo di cambiamento.

Perché il gruppo

Il gruppo permette di confrontarsi con gli altri, scambiare idee, suggerimenti e, allo stesso tempo, essere supportati e guidati da un professionista del settore. Le dinamiche del gruppo permettono di rinforzare e facilitare il processo di apprendimento, rendendo il tutto più divertente e allo stesso tempo molto efficace.

Quando e dove

Il corso è stato attivato per diverse edizioni dal 2012 al 2017 ed è stato organizzato dall’Università Popolare di Martellago – Il Lago di Marte.

Il corso verrà riproposto al raggiungimento del numero minimo di partecipanti.

Per inviare la propria richiesta di partecipazione inviare una mail a annalisa.rossato@libero.it.

Trattamento interdisciplinare dei disturbi del comportamento alimentare, cura dei comportamenti alimentari disfunzionali per il riequilibrio del rapporto cibo-peso, in collaborazione con alcune psicoterapeute:

  • dott.ssa Diana Toso, psicologa e psicoterapeuta, esperta nella terapia cognitivo-comportamentale. Riceve presso il suo studio di Padova
  • dott.ssa Lisa Dolcetti, psicologa e psicoterapeuta, riceve presso il suo studio di Mestre

 

I Disordini del Comportamento Alimentare (DCA) costituiscono un gruppo eterogeneo di condizioni patologiche  che necessitano di trattamenti specializzati e ad alto livello di integrazione.

Il trattamento dei DCA richiede un approccio interdisciplinare integrato, come stabilito dalle Linee Guida fornite dal Ministero della Salute. Secondo le Linee Guida internazionale (NICE e APA) i livelli di cura devono garantire tutti un approccio multidimensionali e multiprofessionale e consentire una continuità  delle cure nel  passaggio da un livello assistenziale ad un altro.

La terapia ambulatoriale rimane l’approccio di elezione ai disturbi alimentari e deve prevedere in tutti i casi l’utilizzazione combinata e contemporanea del trattamento nutrizionale e, quando necessario, un trattamento di supporto o terapeutico per familiari. Nella pratica clinica, uno dei criteri più utilizzati, per passare ad un livello di cura più intenso (trattamento residenziale) è la mancata risposta al livello di trattamento in atto.

In considerazione delle particolari caratteristiche psicopatologiche e di complessità del disturbo appare fondamentale l’importanza del primo contatto con la paziente per stabilire una buona alleanza terapeutica, per cui anche il nutrizionista deve modulare il suo intervento con la cautela e la sensibilità necessarie.

E’ inoltre determinante, già nella fase del primo contatto, che sia garantita l’integrazione dei due livelli (interni stico-nutrizionale e psicologico). Il protocollo diagnostico internistico-nutrizionale comprende la valutazione clinico-anamnestica, la valutazione dello stato nutrizionale, della condotta alimentare e della spesa energetica.

I primi incontri con una paziente affetta da DCA sono determinanti in quanto non solo si effettua la valutazione psicopatologica ma si pongono le basi per un rapporto di collaborazione e di fiducia.

Infatti, la costruzione della motivazione alla terapia costituisce, come per tutte le patologie psichiatriche gravi, una componente importante della terapia stessa, nel senso che quando la paziente giunge ad accettare il trattamento e, quindi, alla consapevolezza di essere ammalata, possiamo affermare che ha percorso già una parte del cammino terapeutico e che questa consapevolezza, che consente la costruzione dell’alleanza terapeutica, costituisce senz’altro fattore un prognostico positivo.

In assenza di una consapevole accettazione della diagnosi da parte della paziente e della sua motivazione al cambiamento, il trattamento psicoterapeutico risulta inefficace.

Il trattamento psicoterapeutico costituisce il fondamento della terapia per i pazienti con disturbi del comportamento alimentare e dovrebbe essere messo in atto in tutti i pazienti, in combinazione con il trattamento nutrizionale.

Le condizioni mediche della paziente e la sua motivazione al trattamento sono i due aspetti fondamentali da considerare prima di iniziare un trattamento psicoterapeutico.

La formulazione degli obiettivi relativi al peso, al comportamento alimentare e al controllo dei sintomi vanno confrontati con il livello di motivazione e consapevolezza della paziente. E’ necessario affrontare il tema della gestione del peso (peso sano), dell’importanza del suo monitoraggio e stabilirne la gradualità, pianificando i pasti.

La sindrome da rialimentazione costituisce una grave e frequente complicanza in qualsiasi soggetto cronicamente malnutrito o a digiuno da alcuni giorni (Anoressia Nervosa), se la rialimentazione viene effettuata senza un apporto nutrizionale controllato ed un monitoraggio dei livelli serici di elettroliti. È pericoloso esercitare una eccessiva pressione in persone fortemente defedate, se non è per loro rapidamente disponibile un programma di rialimentazioneaccurato.

Spesso, infatti, di fronte alla minaccia di un ricovero o del coinvolgimento dei familiari, alcune pazienti possono iniziare a alimentarsi caoticamente. Una rialimentazione rapida e non controllata è assolutamente da evitare in pazienti a rischio, in quanto a fronte di una massa ventricolare sinistra fortemente ridotta, un ripristino circolatorio conseguente alla rialimentazione può portare a collasso cardiocircolatorio. Questo rischio è molto elevato nelle prime due settimane di rialimentazione e si riduce fortemente impostando una rialimentazione lenta, un opportuno introito di fosforo ed una ridotta assunzione di sodio. Le complicanze più frequenti della sindrome da rialimentazione sono costituite da disturbi elettrolitici, edemi, scompenso cardiaco, disturbi gastroenterici.

Nel caso della Bulimia Nervosa gli obiettivi della riabilitazione nutrizionale si focalizzano soprattutto sulla riduzione delle abbuffate e degli atti purgativi, attraverso la normalizzazione alimentare. Il razionale della terapia è la regolazione dell’alimentazione e un intervento educativo sui temi del peso e della sua regolazione, sugli effetti fisici delle abbuffate, del vomito auto-indotto, dei lassativi e dei diuretici, sull’inefficacia di queste soluzioni per il controllo del peso e sugli effetti della dieta.

Riferimenti bibliografici:

http://www.disturbialimentarionline.it/MappaDCA/images/Documenti/_linee%20guida%20umbria.pdf

http://www.disturbialimentarionline.it/mappadca/index.php?option=com_content&view=article&id=14&Itemid=4